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Bovalino è un comune di con oltre 9.000 abitanti (Bovalinesi). Sorge a 11 metri sopra il livello
del mare e si affaccia sulla costa ionica. È uno dei tanti punti di riferimento dei turisti che scelgono la Calabria. Bovalino ha origine nel periodo romano, probabilmente, dalla città Butropo situata nella marina. Nel 986 la città venne distrutta e gli abitanti si trasferirono su una collina di tufo a 200 metri sul livello del mare, nacque Mocta Bubalini (l'odierna Bovalino Superiore). Con la conquista normanna del meridione (1059), il Conte Ruggero d'Altavilla detto il Normanno costruì un maestoso castello reale per l'amministrazione del territorio e lo affidò alla famiglia Conclubet, signori d'Arena, di Stilo e di Gerace. Sotto il dominio svevo (1197-1265), il feudo di Bovalino che si estendeva dal mare alla montagna compreso tra la fiumara Bonamico fino al torrente Pintammati (comprendente gli attuali comuni di Bovalino, Benestare, Careri, San Luca e Platì), venne retto dalla famiglia Ruffo, la quale subì diversi assedi da eserciti avversari, quindi le località accanto alla collina dove sorge Bovalino Superiore furono teatro di aspre battaglie. Nel 1496 la Baronia di Bovalino venne acquistata dai Marullo, di Conti di Condoianni, di questi il Conte Vincenzo Marullo nel 1571 partecipò con una sua nave, armata di gente della contea, alla vittoriosa Battaglia di Lepanto tra cristiani e turchi. L'8 settembre del 1594 Bovalino fu incendiata e distrutta dai turchi guidati da Scipione Cicala detto Sinan Pascià. Si racconta che quel giorno avvenne il miracolo dell'Immacolata Concezione che con la pioggia spense gli incendi. Da allora si festeggia l'8 settembre di ogni anno, su concessione del papa Clemente VIII, la festa di miracolo dell'Immacolata Concezione. A causa delle continue scorrerie turche venne costruita nel 1605 una torre d'avvistamento tronco-piramidale, la "Torre Scinosa" abbattuta nel 1912.
Il feudo fu di proprietà dei Del Negro, patrizi genovesi e poi dei Duchi di Pescara. Nel 1617, i Del Negro patrizi genovesi acquistarono il feudo e lo ressero per tutto il secolo fin quando nel 1716 passerà ai Duchi Pescara Diano che lo terranno fino al 1806 (eversione della feudalità) con Giuseppe Pescara Diano. Il titolo di Duca di Bovalino, è oggi tenuto dalla famiglia Morra, con il Principe D. Rogero Morra, l'11° Duca di Bovalino. Verso il 1840 le maggiori famiglie bovalinesi, Spagnolo, Marrapodi, Procopio, Agostini e Morisciano, costruirono i loro palazzi attorno alla Torre Scinosa, mentre anche i pescatori costruirono piccole case negli attuali rioni Borgo e Sant'Elena. Dai paesi vicini si trasferirono famiglie latifondiste, Oliva di Platì, Stranges di San Luca, Vitale di Sant'Ilario, De Blasio di Palizzi e Amaduri di Gioiosa Ionica. La costruzione della SS 106 e della SS 112 permise anche l'insediamento dei commercianti campani, di Amalfi e di Maiori, che iniziarono ad impiantare le prime attività commerciali. Con il boom economico del dopoguerra fiorirono diverse realtà industriali, la Siba, la Rica e la Catanese (sansifici), la cartiera, la Bricà per la lavorazione del legno, oltre a 3 alberghi e 2 stabilimenti balneari. A Bovalino si trova il castello costruito dal Conte Ruggero d'Altavilla detto il Normanno dopo la conquista normanna del meridione (1059); in passato era un maestoso castello reale per l'amministrazione del territorio e venne affidò alla famiglia Conclubet, signori d'Arena, di Stilo e di Gerace. Oggi come testimonianza del castello rimane solo qualche rudere abbandonato.
Col
finire del secolo scorso la marina di Bovalino, che
aveva visto nel 1874 il trasferimento della sede municipale, assunse il carattere di un vero paese rivierasco, tanto che
si ebbe la necessità di erigere una chiesa nuova e più grande. La
costruzione ebbe inizio nel 1882 ad una sola navata
ed a stile romanico, i lavori vennero in seguito sospesi per diverso
tempo per riprendere poi nel 1891, anno in cui il 15 settembre fu
ultimata, benedetta ed aperta al culto. Di particolare pregio è l'altare maggiore in marmo proveniente però da altra chiesa in quanto antichissimo e con ai suoi lati scolpiti due stemmi vescovili. È custodito un quadro, opera del pittore bovalinese Parisi, raffigurante "L'apparizione della Madonna a San Francesco da Paola". Negli anni '80 il pittore cassanese Guido Faita ha impreziosito il soffitto, la pareti e soprattutto la semicupola dove sono dipinti la gloria della SS. Trinità ed il trionfo della Croce in un tripudio di angeli osannanti. Bovalino è una cittadina commerciale, turistica e culturale. È un punto di riferimento per gli abitanti dei paesi dell'entroterra che qui trovano servizi pubblici e ogni tipo di merce. Pur non essendo molto attrezzato dal punto di vista turistico, Bovalino è adatto per una vacanza rilassante e per chi non ama troppo la confusione e le spiagge affollate.
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