Altitudine

298 m slm

Superficie

101,76 Km2

Abitanti

7.026

Densità

69,04  ab/Km2

CAP

89040/41

Nome abitanti

cauloniesi

Santo patrono

Sant'Ilarione Abate

Giorno festivo

2a dom. maggio
2a dom. ottobre

 

 

Caulonia, anticamente chiamata Castelvetere, è costituita da Caulonia Centro Storico (Caulonia Superiore) e Caulonia Marina, ambedue insediamenti di medesima importanza. Il centro storico è situato a 300 m. s.l.m, ma ha registrato, da ormai più di vent'anni, un abbandono progressivamente crescente delle abitazioni del borgo a vantaggio di quelle della sua frazione sul litorale. È un borgo di collina estremamente affascinante formato da un intreccio di numerose vicoli molto stretti e particolarmente acclivi chiamati vinedi. Si erge su un vero e proprio cucuzzolo collinare, che rende la città simile ad una roccaforte, e che la circonda di meravigliosi dirupi, dette timpi.

 

vinedaÈ probabile che Caulonia sia stata fondata dai profughi dell’antica Caulonia magno-greca, identificata, grazie al ritrovamento dì resti monumentali di un tempio dorico, nell’area compresa tra Punta Stilo e l’abitato di Monasterace marina. CastelloL’odierna Caulonia nacque, probabilmente, nel periodo tardo romano o in epoca bizantina. Il suo nome era Castrum Vetus (Castelvetere). Della sua storia non si conosce molto; notizie certe risalgono al periodo Angioino quando divenne feudo.

Fu governato dai Carafa fino al 1806 con l’eccezione del periodo aragonese.

Nel 1863 Castelvetere assunse il nome di Caulonia e subì delle profonde mutazioni. Caulonia è ricca di storia e di cultura ed ha un centro storico dai tratti medievali al quale si accede dalle porte, ancora che appartenevano alle mura di cinta.

Oggi sono visibili i ruderi del castello del XV secolo che in passato fu abitato dai Carafa. Tra le chiese, la più antica è quella di San Zaccaria, di cui rimane soltanto l'abside con l’affresco raffigurante una “Deesis” (icona bizantina in cui il Cristo benedicente viene raffigurato tra la Madonna e San Giovanni).

Chiesa dell'ImmacolataLa chiesa dell’immacolata, che originariamente faceva parte di un convento agostiniano andato distrutto, nella semplicità delle forme presenta quali elementi decorativi il grande portale e la soprastante nicchia con l’affresco dell’Immacolata.

L’interno, riccamente decorato con stucchi,  ospita la preziosa statua in legno del Cristo legato alla colonna del secolo XVII e la statua tigne a della Madonna Immacolata databile tra il XVIII e XIX secolo. Addossato alla fiancata sinistra della chiesa vi è il bel campanile di forma settecentesca, cui il recente restauro ha restituito i colori tipici dell’architettura meridionale del XVIII e XIX sec. Piazza Umberto I, che si sviluppa su diversi livelli, offre uno degli scorci più suggestivi del paese: qui si affacciano i palazzi più belli di Caulonia, palazzo Hierace e palazzo Cricelli.

Chiesa matriceNella parte bassa della piazza sorge la chiesa Matrice di Santa Maria Assunta, fondata in età medievale e rifatta in periodo rinascimentale (1518). L’impianto di tipo basilicale a tre navate ha l’altare maggiore e gli altari delle navate laterali in marmo del XVIII secolo. Dietro l’altare maggiore, appoggiato alla parete di fonde dell’abside, vi è il monumento funerario in marmo bianco eretto da Vincenzo Carafa in memoria del padre Giacomo, come si evince dall’epigrafe scolpita sul sarcofago. Il mausoleo opera cinquecentesca di ignoto autore, ripropone il modello del monumento funerario rinascimentale: scolpito a basso rilievo e ricco di ornamenti, è stata dichiarato monumento nazionale.

Chiesa del RosarioNella parte più alta di piazza Umberto I, spicca l’elegante facciata della chiesa di S. Maria dei Minniti: la chiesa, in stile tardo barocco, faceva parte del Monastero di S. Maria di Valverde; dal portale in granito, si accede all’interno, ad unica navata, dove si possono ammirare splendidi stucchi del settecento. Delle circa cinquanta chiese che si trovavano nel XVI secolo in Castelvetere meritano di essere menzionate anche la chiesa del S.S.  Rosario, facente parte in origine del Convento dei PP Domenicani, e la chiesa di S. Silvestro e S. Barbara. A Caulonia è stato da poco realizzato un museo diocesano dove si conservano preziose argenterie. In località Casigli, a Caulonia Marina, si trova la Torre dei Camillari, costruita intorno al 1550 la torre, che faceva parte di, un grande complesso difensivo delle coste calabresi, è una delle meglio conservate, Su di uno sperone di roccia, in prossimità della frazione S. Nicola, sorge l’Eremo di S. Ilarione: l’orientamento della chiesa e taluni particolari architettonici lasciano presupporre che la fondazione sia da ricondurre al monachesimo medievale bizantino.

Molto suggestivi ed affascinanti, non solo sotto l'aspetto puramente folkloristico, i festeggiamenti religiosi per la settimana santa di Pasqua (come non citare la processione del Santo Sabato, detta Caracolo), che conservano intatta, a dispetto dell'inesorabile smarrimento d'interesse degli abitanti più giovani, ai quali si demanda il compito di conservarne quanto meno la magia mistica, l'eredità di una tradizione religiosa tipicamente meridionale, costellata da rituali di ostentata devozione, figlia di un tempo e di un mondo che si sono esauriti.
Allo stesso modo dei limitrofi comuni del litorale, il paese vive principalmente di turismo, capitalizzando lo splendido mare che la bagna.

Suonatori di tarantellaNei mesi estivi, infatti, il paese si anima, ed arriva ad accogliere una popolazione fluttuante più che doppia rispetto ai residenti invernali, ravvivando un ambiente urbano che nei mesi invernali è piuttosto spento e tranquillo.

Da circa una decina di anni, viene organizzata nella settimana centrale di Agosto il Tarantella Power, una manifestazione musicale che si rifa alla tradizione della musica popolare calabrese, e che si tiene esclusivamente al borgo, la quale richiama un numero considerevole di giovani interessati e festanti.

 

La repubblica rossa di Caulonia

Pasquale CavallaroIl 6 marzo 1945, nasce sotto la guida del sindaco di Caulonia, l'insegnante elementare iscritto dal 1943 al partito comunsita Pasquale Cavallaro, la breve Repubblica Rossa di Caulonia. La rivolta difatti dura appena 5 giorni, il 9 marzo viene già sedata. Scaturisce tutto dalle proteste e tumulti contadini, soggiogati ancora da potenti proprietari terrieri. La scintilla viene fatta scattare dall'arresto di Ercole Cavallaro, figlio del Sindaco, accusato di furto ad un notabile. La rivolta si estende in poco tempo anche ai comuni limitrofi. In quei pochi giorni i contadini, protagonisti della rivolta proclamano più volte la repubblica e istituisco un esercito popolare e un tribunale del popolo. Inizialmente supportati dal PCI locale, con la venuta dei primi morti: il bracciante Ilario Bava e il parroco Gennaro Amato, i rivoltosi sono isolati e vengono velocemente disarmati. Il 15 aprile 1945 Cavallaro si dimette da Sindaco. Tutti i partecipanti alla sommossa furono accusati davanti al tribunale di Locri di costituzione di bande armate, estorsione, violenza a privati, usurpazione di pubblico impiego e omicidio. 80 persone furono picchiate, di cui 2 morte per le torture subite.

 

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