FOLKLORE

Il folklore calabrese vive i suoi momenti magici e spettacolari quasi sempre in occasione delle grandi festività cristiane, il Natale e la Pasqua, e delle ricorrenze legate al Santo Protettore. Queste ultime sono quasi tutte concentrate nei mesi di luglio, agosto e settembre con una grande prevalenza nel mese di agosto, tradizionalmente il mese del ritorno degli emigranti.

L'occasione religiosa è normalmente collegata ai cosiddetti "festeggiamenti civili" in cui rivivono antiche consuetudini e tradizioni e si assiste alla utilizzazione dei costumi tradizionali.

Particolarmente suggestive le processioni notturne di barche con fiaccole a mare, comuni nei paesi con tradizioni marinare, per invocare la protezione e la benedizione del Santo. Molto suggestive anche le feste in cui viene ricordata una competizione per il possesso di una immagine, scultorea o pittorica, del Santo protettore, o quelle che ripetono un pellegrinaggio, fatto secoli prima, per chiedere la fine di una calamità o protezione da un pericolo.

Le feste, che iniziano il giorno precedente la processione con  veglie e pantagrueliche cene di pietanze tradizionali e quasi rituali, sono spesso accomunate a sagre paesane ed hanno, come normale corollario, un mercato dell'artigianato locale ed una miriade di "bancarelle" multicolori in cui si vendono dolci calabresi e frutta secca.

Una serie di manifestazioni canore, di cui spesso sono momento di attrazione famosi cantanti, concerti di bande musicali, una delle quali ha suonato, intervallandosi a preghiere e litanie, durante le la affollatissima processione, momento centrale per lo scioglimento o la formulazione di voti da parte dei fedeli, spettacoli teatrali all'aperto, balli folkloristici nei costumi tradizionali, si susseguono nei giorni di festa che vengono sempre conclusi con i tradizionali giochi pirotecnici. Normalmente questa è la maggiore voce di spesa del budget dei festeggiamenti e sulla spettacolarità degli stessi viene misurata la capacità e l'impegno del comitato organizzatore.

Veri e propri spettacoli, talvolta anche truci ma sempre affascinanti, le varie processioni della settimana Santa. Nel giorno di Pasqua, in vari paesi e con modalità differenti si svolge la "Affruntata" a ricordo dell'annuncio alla Madonna della Resurrezione o del suo incontro con il Cristo Risorto.

A Natale il "Presepe vivente" è comune a molti centri; in moltissimi è possibile trovare grandi presepi, anche animati, di notevole fattura anche artistica.

Anche il carnevale in Calabria riveste una grande partecipazione popolare, con vere e proprie recite e sfilate di antichi costumi e usanze collegate alla tradizione pagana dei Greci e dei Romani.

In occasione del carnevale, a Roccella Jonica (reggio calabria), un gruppo di attori dilettanti inizia a girovagare per il paese, richiamando l'attenzione dei passanti con un campanaccio. Una volta ottenuta una discreta audience gli attori iniziano a recitare la cosiddetta "rota", una farsa scherzosa, a sfondo satirico, declamando versi nel dialetto di cinquant'anni fa. Pur partendo da una base data, ed utilizzando personaggi sono fissi, come "carnevalari" e "a veccja", la storia della rota si sviluppa in maniera sempre diversa e divertente.

A Stilo ogni prima settimana di agosto, dal 1997, è possibile assistere al “Palio di Ribusa”, evento restituito alla cultura di Stilo dopo una sosta di 280 anni. Grazie ad un’attenta ricostruzione storica i cinque Casali della Contea (Camini, Guardavalle, Pazzano, Riace, Stignano) sfidano la Città di Stilo in suggestive prove di destrezza con gare di tiro con l'arco e in una giostra all'anello disputate dagli arcieri, dai balestrieri e dai cavalieri. Al vincitore va il palio dipinto a mano da un artista locale. Tre colpi di cannone aprono ufficialmente la Festa: le vie, illuminate dai fuochi pirotecnici e da giochi di luci, si animano di giocolieri, dame, cavalieri, menestrelli, fachiri e commedianti. E le locande aprono le loro porte per dispensare cibi e bevande dal sapore antico. Il nome del palio deriva dall'antica fiera di Ribusa che si teneva a stilo sin dal 1600, come attestano due documenti trascritti dall'archivio notarile di Gerace, rogati nel 1650 e nel 1717, in cui si fa riferimento al cerimoniale della fiera. La fiera rappresentava un momento di festa, di contatti e di incontri.

ArtistiIl Borgo Incantato

Gerace, a fine luglio, si trasforma in "Borgo incantato". Durante i tre appuntamenti della manifestazione artisti provenienti da tutto il mondo animano con le loro performance ed esibizioni le vie della città. Musicisti, band itineranti, giocolieri, funamboli, trampolieri, mangiafuoco, mimi, clown, maghi e prestigiatori intrattengono il pubblico in un’atmosfera magica e allegra. Le luci delle fiaccole guidano i numerosi visitatori lungo le caratteristiche viuzze dell’antico borgo medievale, dove all’interno delle cantine dei vecchi palazzi sono allestiti tavoli di degustazione dei prodotti della gastronomia locale.

Il ballo del cavalluccio pirotecnico

È una tradizione che conserva ancora il fascino di una volta. Si svolge in occasione delle feste religiose. Oggi, però, è sempre più difficile reperire ballerini che siano capaci di cimentarsi in questo particolare e antico ballo. Il cavalluccio, fatto di canne rivestite con carta velina colorata, è montato dalla “regina” (un fantoccio con la corona in testa). Il fuochista-ballerino colloca a mo’ di rete elettrica, sullo scheletro del cavalluccio, i cilindretti di carta colorata che contengono la polvere pirica. Lo spettacolo ha inizio quando si sentono le prime note della polka siciliana o della tarantella. Il pubblico si dispone a cerchio. Uno spettatore accende il sigaro del cavalluccio che si trova sulle spalle del fuochista. Il destriero inizia a sputare fuoco sulla gente e i petardi scoppiano uno dopo l’altro mentre il ballerino continua la sua danza.

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