Nuova scoperta di un mosaico rappresentante un drago che risale al IV secolo a.C. a Monasterace

 

Un mosaico di 25 metri quadrati è stato rinvenuto a Monasterace durante la 14ma campagna di scavi archeologici promossa dalla Soprintendenza dei beni archeologici della Calabria, diretta dal professore Francesco Cuteri, con la supervisione della direttrice del museo archeologico della cittadina jonica Maria Teresa Iannelli. Il sito, tra i piu' grandi del meridione, risale al IV secolo a. C.

Si tratta di un mosaico di 25 metri quadrati raffigurante un drago, inserito in un contesto naturalistico di straordinaria bellezza: un edificio di età ellenistica della fine del IV secolo, trasformato in un centro termale. A fare la sensazionale scoperta e’ stato l’archeologo Francesco Cuteri, che racconta con emozione all’Adnkronos come lui e il suo team, fatto soprattutto di studenti che operano in volontariato, abbiano trovato il prezioso tesoro: “Io e i miei studenti – racconta – ci aspettavamo di trovare un pavimento consono all’uso termale dell’edificio dove abbiamo lavorato. Ma togliendo il materiale derivante dal crollo monumentale, dovuto ad un cedimento strutturale, probabilmente un sisma, abbiamo scoperto con stupore e meraviglia un pavimento a mosaico fatto da grosse tessere”.
Il professore e i suoi studenti hanno allora ripulito ulteriormente, “ed è comparso un tappeto circolare, seguito da oltre 20 mq di mosaico creato con pannelli rettangolari – spiega Cuteri – raffigurante un drago con sfumature cromatiche di incredibile bellezza”. Il mosaico, ricoperto di una patina calcarea molto spessa, è di difficile lettura e dovrà essere studiato attentamente dagli studiosi. “Dal tappeto circolare – spiega meglio l’archeologo – partono nove riquadri quadrati più tre rettangolari con decori floreali. E’ straordinario l’uso del cromatismo, i materiali, le ceramiche, le pietre colorate: il tutto da’ luogo ad una sinfonia di colori incredibile”. Il mosaico del IV secolo a.C. e’ probabilmente il più imponente del suo genere di tutta la Magna Grecia: “E’ molto grande – conferma lo studioso – così grandi non se ne conoscono. Sono trent’anni che scavo e una cosa così bella non mi era mai capitata”. Il drago sembra essere ‘gemello’ di quello, famosissimo, trovato a poca distanza e noto come il ‘drago di kaulonia’. “Questo è più piccolo – spiega Cuteri – e dominano le sfumature del blu, mentre quello è più grande ed è dominante il rosso”.

(20 settembre 2012)

 

Webmaster Ing. Francesco Alati