Altitudine

300 m slm

Superficie

16,24 Km2

Abitanti

2.150

Densità

132,39 ab/Km2

CAP

89040

Nome abitanti

riacesi

Santo patrono

Santi Cosma e Damiano

Giorno festivo

24 ottobre

 

 

 

 

Panorama

CastelloRiace è un piccolo paesino posto su un dosso lambito dall'omonimo torrente. Sembra che le origini del nome siano da attribuire a un diminutivo del volgare greco-bizantino Ryaki (piccolo ruscello). Nel tempo il nome subì qualche modifica. Si chiamò, infatti, Reatinum, Reatino, Reace e, infine, assunse l’attuale denominazione Riace. Si vuole, infatti, che il piccolo centro abitato sia stato, ai primordi, un centro di vita basiliana, incrementato dall’afflusso di gente della costa via via abbandonata sotto la pressione di ragioni militari e per la conseguente avanzante insalubrità della costa. Divenne casale di Stilo di cui seguì le vicende politiche e amministrative. Contrastarono, infatti, tenacemente i Normanni e mantennero per molti secoli immutata fedeltà agli Angioini. Rimase nel demanio regio anche al tempo degli Aragonesi. Con ogni mezzo gli abitanti di Riace aiutarono il casale di Stilo, contro i Conclubet d’Arena e i Carafa di Nocera che miravano d’insignorirsene. Il terremoto del 1783, che investì gran parte della Calabria, provocò ingenti danni anche all’abitato di Riace che, negli anni seguenti, riuscì con molti sacrifici a condurre una buona campagna di ricostruzione. PiazzaNel 1799, il generale Championnet dando assetto amministrativo alla regione, riconobbe Riace comune indipendente includendolo nel cantone di Satriano. I francesi ne fecero un Luogo (1807) nel cosiddetto Governo di Stilo. All’atto dell’istituzione dei Comuni (1811) venne compreso tra questi e mantenuto nella giurisdizione di Stilo divenuto capoluogo del Circondario.

L'entrata principale del paese, molto ampia, è caratterizzata da una vasta piazza alberata e dal caratteristico palazzo municipale dal quale si percorre via Roma per giungere in piazza Vittorio Emanuele dove si trova la chiesa matrice. Questa apre il percorso alla scoperta delle altre chiese e palazzi che costellano il centro storico. Gli edifici nobiliari conservano imponenti portali con ricche decorazioni in pietra. Vicoli stretti si alternano ad ampi slarghi lastricati, che danno agio a brevi passeggiate fino alla spiaggia che d'estate si riempie di numerosi turisti. E dopo essersi immersi nella variopinta natura circostante si può rientrare nel piccolo borgo, dall'antica porta in ciottoli di pietra che un tempo ne segnava il principale accesso.

I bronzi di RiaceI Bronzi di Riace

I Bronzi di Riace, capolavori della scultura ellenistica che hanno portato il nome della città a fama mondiale, vengono ripescati in mare nel 1972, di fronte alla localita Agranci, da un sub dilettante, a circa 200 metri dalla costa e 8 metri di profondità. Furono presi in consegna dai restauratori della Soprintendenza Archeologica di Reggio Calabria, e successivamente trasferiti al piu` attrezzato Centro di Restauro Archeologico della Soprintendenza Archeologica di Firenze. Oggi è possibile ammirarle nel Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria.

La statua A è attribuita allo scultore ateniese Mirone e datata 460-450 a.C., periodo di transizione tra lo stile severo e quello classico: sono ancora evidenti le tracce di una rigida impostazione delle spalle e del torace. era armato di un'asta che impugnava tra indice e medio e ce doveva toccare terra e scaricare parte del peso; non indossava elmo, come si evince dalla capigliatura, rifinita anche sulla parte alta della testa.  È alta mt. 1.98.

La statua B è stata prodotta in tempi posteriori rispetto alla precedente (430-420 a.C.). Risulta, infatti, più moderna, sia nella lavorazione (il bronzo è spesso 7.5 mm contro gli 8.5 mm dell'altra statua) sia nello stile (la composizione più armoniosa della posa, la sinuosa congruenza tra l'inclinazione del bacino, la posizione del torace leggermente inclinata e la spalla destra giustamente abbassata). Si ritiene fosse armata di lancia (bilanciata, non toccava terra) scudo ed elmo corinzio. E' alta mt. 1.97.

Da visitare

Chiesa Spirito SantoChiesa di San Nicola di BariLe chiese, di origine medievale, hanno subito ambi rifacimenti, come è avvenuto nella chiesa dello Spirito Santo e nel Santuario dei SS. Cosma e Damiano. Il santuario di origine basiliana, meta di grandi pellegrinaggi, custudisce il gruppo statuario ottocentesco dei titolari, scolpito a tutto tondo e a fugura intera.

La chiesa di San Nicola di Bari presenta avanzi del portale e del campanile originari. In contrada Jiritano e Porto Fraticchio si trovano le aree archeologiche e le torri costiere di San Fili e Riace.

La chiesa di San Nicola si trova a circa quaranta metri dall'imbocco della stradina che conduce al santuario dei SS Cosma e Damiano. La facciata principale è preceduta da una doppia e breve gradinata laterale in pietra con veranda a semicerchio. Alla destra del frontone un tempo, era addossata la torretta campanaria demolita poi perché pericolante. Vi si accede attraverso un portale ogivale di notevole interesse artistico. L'interno, a unica navata rettangolare coperta con soffitto ligneo, termina con una piccola abside sopraelevata con tre gradini in pietra tufacea. Il tempietto riceve luce da dalla finestrella ovale soprastante il portale e da quattro finestrelle, tipo medievale disposte due su ogni lato. Chiesetta della MarinaL'arco absidale è leggermente ogivale. Alla parete di fondo dell'abside è addossato l'altare in muratura e ai lati s'innalzano due colonne che sorreggono la trabeazione. Chiesa Santa Maria Assunta (matrice)Qui c'è un rude bassorilievo con l'emblema episcopale di San Nicola: la mitra, il libro e il bacolo. Sull'altare è collocato un dipinto su tela, che raffigura la Vergine con il Bambino assisa tra le nuvole e, in basso a destra, San Nicola a sinistra, invece, San Giovanni.

La datazione della chiesa di Santa Maria Assunta (matrice) è incerta. Si hanno notizie dai registri parrocchiali e dalle iscrizioni di una campana che porta la base di fusione del 1596. Vi è annessa una torre campanaria a base trapezoidale. La facciata principale è caratterizzata dalla presenza di due portali rettangolari in pietra. Quello principale è circondato da una cornice scanalata ed è sormontato da un timpano spezzato. Vi si accede per mezzo di una scalinata in pietra. L'interno a unica navata è decorato con stucchi policromi. Custodisce la statua di Santa Maria Assunta.

Santuario SSi Cosma e DamianoRiace, centro monastico, è ricordata per essere custode delle reliquie dei S.S. Cosma e Damiano. Meta di pellegrinaggio dei fedeli di tutta Calabria, nei giorni 26, 27 settembre, giorni dei festeggiamenti, offre al visitatore uno spettacolo meraviglioso di fede e di folklore locale con balli, canti e cibi tipici consumati all'aperto. Il Santuario di origine basiliana, purtroppo rifatto a più riprese, ha assunto oggi un aspetto anonimo. Il santuario SS Cosma e Damiano è un'imponente struttura sacra rappresentante un interessante non finito. Nella facciata principale si aprono tre portali di simile fattura rettangolare, ma di diverse dimensioni. Quello principale è in pietra e dà accesso all'interno della chiesa diviso in tre navate. Sull'altare principale è posta la statua dei Santi Cosma e Damiano. Poco distante si trova la Casa del Pellegrino, capace di ospitare circa duecento persone.

Villa Salerno

Immersa tra il verde di palme e piante tropicali il palazzo si eleva su due livelli. Al portale principale si accede per mezzo di una scala in pietra che conduce direttamente alle stanze nobiliari del secondo piano. L'intero complesso è custodito da una recinzione in ferro battuto.

Villa Salerno

Lunga circa quattro chilometri, la spiaggia di Riace è famosa per il ritrovamento, a trecento metri dalla costa, dei guerrieri bronzei realizzati attorno al 460-465. Nei mesi più caldi dell'anno riesce a ospitare numerosi turisti. Presenti attrezzati lidi balneari che offrono anche servizi ricreativi.

 

Il paese dell'accoglienza

Dal 2004 al 2018, grazie alle politiche di accoglienza del sindaco Domenico Lucano, il paese e in particolare il centro storico ormai spopolato hanno concesso ospitalità a oltre 6mila richiedenti asilo provenienti da venti diverse nazioni, integrandoli nel tessuto culturale cittadino e inserendoli nel mondo del lavoro del piccolo borgo, ridando di fatto alla città di Riace una nuova vita.

Il tutto è iniziato nel 1998, con lo sbarco di duecento profughi dal Kurdistan a Riace Marina. L’associazione Città Futura (dedicata al parroco siciliano Don Giuseppe Puglisi, ucciso dalla mafia) ha deciso di aiutare i migranti appena sbarcati dando loro a disposizione le vecchie case abbandonate dai proprietari, ormai lontani dal paese.

Grazie alle sue politiche di inclusione, il primo cittadino di Riace è riuscito a dare ospitalità non solo ai rifugiati (ora 400 in tutto il paese), ma anche a tutti gli immigrati irregolari con diritto d’asilo, mantenendo in vita servizi di primaria importanza come la scuola e finanziando il piccolo comune con micro attività imprenditoriali legate all’artigianato. Nel 2016 sono più di 800 gli immigrati accolti dalla comunità locale.

Ci sono infatti laboratori tessili e di ceramica, ma anche bar e panetterie per arrivare alla raccolta differenziata porta a porta, garantita da due ragazzi extracomunitari e trasportata attraverso l’utilizzo di asini.

Per sopperire al ritardo dei contributi comunitari, in paese girava una moneta speciale nei tagli da dieci, venti e cinquanta euro, che gli immigrati possono usare per le spese giornaliere aspettando che arrivino i fondi europei.

L’integrazione dei migranti era assicurata da circa settanta mediatori culturali assunti dal comune e facenti parte del sistema Sprar (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati), nato proprio per proporre, oltre le misure di assistenza e di protezione ai singoli beneficiari, il processo di integrazione sociale ed economica di cui Riace si fa promotrice.

Webmaster Ing. Francesco Alati