Villa di Palazzi di Casignana

La Villa di Palazzi di Casignana, situata tra Bovalino e Bianco, databile dal I al IV sec. d. C., costituisce uno dei complessi più importanti di epoca imperiale romana dell’Italia Meridionale.

Nel 1963 il passaggio di un acquedotto ha casualmente evidenziato le strutture della villa poi indagate con sistematicità a partire dal 1980, le indagini sono ancora in corso. Costruito alla fine del I d.C., l'impianto edilizio restò in funzione fino al 450 d.C. circa, quando iniziò l'attività progressiva di spoglio, che si concluse con il definitivo abbandono del sito nel VII d.C.

La campagna di scavi ha permesso la scoperta di numerosi ambienti pavimentati a mosaici policromi: con disegni geometrici, figure umane e animali. E poi un impianto termale con un sistema di riscaldamento e canalizzazione delle acque.

La villa conserva il più vasto repertorio di mosaici noto in Calabria con 20 ambienti pavimentati con mosaico, tra i quali spicca la Sala delle Nereidi, il primo ambiente del frigidarium. Un grosso mosaico sul pavimento, a grandi tessere verdi e bianche, raffigurante un “thiasos” marino con quattro Nereidi dà il nome all’ambiente. Le Nereidi sono sedute sulla groppa di altrettanti animali: un leone, un toro, un cavallo, una tigre, tutti terminanti con tre pinne, conformazione tipica dei mostro marini. Il  frigidarium è uno degli ambienti più ricchi ed eleganti dell’intero complesso. Si tratta di una stanza ottagonale con quattro absidi contrapposte, corredata da due vasche per i bagni freddi.

Il lato mare non ancora visitabile, quello tra la strada e la ferrovia, comprende invece un complesso residenziale con alcune sale mosaicate di notevole prestigio, come la “Sala delle Quattro Stagioni” e la “Sala absidata”, il più grande ambiente fino ad ora messo in luce nella villa.

Mitologia

Le Nereide sono le cinquanta figlie di Nereo, dio marino con il dono della profezia e capace di assumere qualsiasi forma, e di Doride. Sono considerate le ninfe protettrici del mar Mediterraneo, marine a differenza delle naiadi, ninfe delle acque dolci, e delle Oceanine, ninfe degli oceani e figlie del dio Oceano. Dalle profondità del mare dove vivevano, salivano in superficie per aiutare i marinai. Erano immortali e facevano parte del corteo di Poseidone (o Nettuno per i romani), dio greco del mare, a cavallo dei delfini e accanto ai tritoni. Erano raffigurate giacenti mollemente sulle onde, o raccolte in una grotta splendente d'oro, in fondo al mare; o montate su cavalli marini detti ippocampi, o su carri tirati dai Tritoni, coi capelli ornati di perle. sciolti sulle spalle.Ninfe famose furono Teti, o Tetide, madre di Achille, Galatea, di cui era innamorato Polifemo, Anfitrite, sposa di Poseidone, Calipso, la ninfa amante di Ulisse.

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