Zaleuco

Zaleuco, nativo di Locri Epizefiri, fu il primo legislatore del mondo occidentale, ed Eusebio colloca cronologicamente la sua nascita tra il 663 ed il 662 a.C.
La vita è avvolta nel mistero (si tramanda che fosse stato istruito da Atena) e la sua storia spesso si tramuta in leggenda, tanto che nel corso dei secoli si è giunti anche ad affermare, come ha fatto Timeo,  che, nonostante la certezza dell'origine locrese del primo codice occidentale di leggi scritte, Zaleuco non sia mai realmente esistito.
L'importanza di questo codice (ammirato da tutto il mondo greco) è notevole in quanto, per la prima volta, le leggi venivano scritte e quindi venivano sottratte all'arbitrario uso che ne facevano i magistrati nei tempi antichi; e questa novità viene sottolineata da Strabone il quale affermava che "mentre prima si affidava ai giudici il compito di determinare la pena per ciascun delitto, Zaleuco la determinò nelle Leggi stesse”. La pena quindi doveva essere uguale per tutti ed a tutti nota.
Purtroppo il Corpus delle leggi non si è conservato sino ai nostri giorni, ed oggi conosciamo solo alcune di tali leggi grazie al fatto che ci sono state tramandate, attraverso la loro citazione, in opere di autori antichi quali Cicerone e Polibio.
Quelle locresi venivano considerate leggi "moderne" e che, in alcuni casi (vedi il divieto di possedere schiavi), precorrevano i tempi di molti secoli; il fatto, poi, che fossero scritte era una garanzia in più per il popolo, in un periodo nel quale la legge era più uno strumento a favore delle classi benestanti piuttosto che una delle basi fondamentali ed indispensabili di una società che oggi definiremmo civile.
Non stupisca la loro durezza. Sono pur sempre leggi di più di 25 secoli fa e per l'epoca nella quale vennero emanate erano  leggi "moderne" e che, in alcuni casi (vedi il divieto di possedere schiavi), precorrevano i tempi di molti secoli; il fatto, poi, che fossero scritte era una garanzia in più per il popolo, in un periodo nel quale la legge era più uno strumento a favore delle classi benestanti piuttosto che una delle basi fondamentali ed indispensabili di una società che oggi definiremmo civile.
La natura fortemente conservatrice di tali leggi permise alla città di Locri Epizefiri di prosperare a lungo ed esse vennero rispettate anche nei secoli successivi alla morte del loro ideatore: Zaleuco, il primo legislatore occidentale.

 

LE LEGGI

(I 14 frammenti del Corpus giunti sino ai nostri giorni)

A nessuno è permesso alienare il proprio patrimonio, a meno che non gli sia accaduta qualche sventura, pubblicamente riconosciuta.

Ai locresi non è dato possedere né schiavi né schiave.

Gli adulteri devono essere privati di entrambi gli occhi.

È vietato alle donne indossare vesti dorate e di seta e abbellirsi con ricercatezza se non per prendere marito.

Le donne sposate devono indossare bianche vesti mentre camminano per il foro con i domestici, ed essere seguite da un'ancella. Le altre nubili possono indossare vesti di vari colori.

Non ci si deve presentare armati all'adunanza del Senato.

Si deve condannare ad un'ammenda chi, ritornando da lontane regioni, chiedesse novità.

Si deve condannare a morte l'infermo che ha bevuto del vino contro il divieto del medico.

È vietato piangere i morti, anzi si deve banchettare dopo aver dato loro sepoltura.

È vietato intraprendere una causa tra due se prima non si è tentata una conciliazione.

Si deve impedire la vendita di cibo, se non operata dagli stessi produttori.

Si deve condannare a morte il ladro.

Dev'essere cavato un occhio a chi ne cavò uno ad un altro.

Colui che proponga al Senato la riforma o la sostituzione di una legge vigente, deve tenere un laccio al collo, pronto a strozzarlo se la proposta non venisse approvata.

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