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I prodotti dolciari racchiudono tradizioni
millenarie. Dolci inimitabili perché
tramandati da generazione in generazione, tipici,
freschi, fatti a mano con materie prime
inconfondibili, da tecniche antiche, ma soprattutto
frutto di una terra ancora incontaminata. La grande
varietà dei dolci ha
spesso un significato rituale legato alle feste, in passato venivano
offerti come un mezzo di saluto, venivano esposti
nelle feste e nelle fiere.
I dolci tradizionali vengono spesso
fatti con dolcificanti
naturali quali il miele,
lo sciroppo di fichi,
il mosto.
Questi alimenti, ricchi di fibre e di preziosi
enzimi, sono preferibili allo zucchero. Infatti in
passato l'uso dello zucchero era molto limitato e
veniva acquistato dalla popolazione una o due volte
all'anno, soprattutto per dolcificare il caffè
quando c'era o per fare le caramelle a vetro in caso
di tosse e raffreddori. Il miele invece era
abbastanza diffuso, ma circolava poco tra i
contadini poveri e veniva riservato per la pignolata
e i mostaccioli. Biscotti e caramelle erano del
tutto sconosciuti tra i ceti contadini e popolari.
Tra i contadini erano sconosciuti i gelati, ma
quando nevicava si preparavano granite con il mosto
cotto o con succo di arance e limoni. Alcuni dolci
tradizionali, non legati al mondo contadino,
testimoniano contaminazioni culturali arabe, come la
pasta di mandorle, usata per i piccoli torroncini a base di
miele, mandorle, scorzette di arancio e semi di
sesamo.
Di grande tradizione sono i dolci preparati per le
feste. I dolciumi tipici del Natale saranno
la conclusione ideale dei pasti ma anche la cornice
gastronomica delle visite di auguri. Anche
quelli tradizionali della Pasqua sono
diversi, anche se le loro varietà sono numericamente
inferiori rispetto ai dolci natalizi.
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